Dario Freccero
14/12/2008 - IL SECOLO XIX
albisola, bufera sul complesso immobiliare borgo degli erchi
Disposti i sigilli su una decina di sottotetti trasformati in case. Tre indagati per abusi edilizi
Il terremoto alla fine è arrivato: il gip Barbara Romano ha avvallato la richiesta della Procura di sequestrare i sottotetti abusivi del complesso immobiliare Borgo degli Erchi, nel golf di Luceto. La richiesta era stata fatta dal pubblico ministero Alessandro Bogliolo sulla base delle indagini di vigili urbani e polizia giudiziaria scattate dopo la denuncia del titolare di un'azienda subappaltatrice del cantiere che ha evidenziato irregolarità non solo edilizie ma anche (sospette) fiscali nella gestione della lottizzazione (la denuncia è stata inviata alla Procura di Savona ma anche Milano e Aosta, dove hanno sede altre società coinvolte, ma su Savona ha preso corpo solo il filone edilizio).
La notizia della firma del provvedimento di sequestro è arrivata ad Albisola in un lampo, ancor prima della notifica del provvedimento stesso, segno di quanto questa pratica tenga col fiato sospeso non solo il gruppo La Filanda che ha costruito l'impianto golfistico ma anche il Comune e ovviamente i privati che hanno già comprato gli alloggi in costruzione e adesso non sanno quando potranno entrarci.
Impossibile avere conferme sui tempi ma questione di ore (domani?) e i sigilli verranno posati dalla polizia giudiziaria nella decina di alloggi incriminati. Alloggi dove, in via precauzionale, il Comune albisolese aveva già sospeso i lavori nei giorni scorsi sulla base dei riscontri negativi dei primi sopralluoghi.
Il patron de La Filanda, Carmelo Scaramuzzino, il giorno stesso della notizia dell'inchiesta aveva comunque gettato acqua sul fuoco e chiarito: «È tutto un equivoco già risolto - sono state le sue parole - siamo appena stati in Regione per chiarire la situazione e chiedere il via libera all'apposita commissione di vigilanza. Ora abbiamo depositato in Procura il verbale dell'incontro di Genova e ritengo che i magistrati, che ovviamente fanno il loro dovere, abbiano tutto in mano per verificare che a livello penale non c'è nulla di irregolare. Noi avevamo ancora della Sla, superficie lorda abitabile, da sfruttare, e quindi anche se queste mansarde venissero considerate abitabili e irregolari basterebbe una "Dia" in sanatoria per ottenerne l'abitabilità. Per noi, comunque, non ce n'è bisogno perché sono semplici sottotetti non abitabili».
In realtà, un mese e mezzo dopo, la natura di questi "locali di sgombero" non sembra essersi chiarita né il quadro accusatorio affievolito dal punto di vista penale. Tant'è che per gli inquirenti si tratta di alloggi trasformati irregolarmente e per questo meritevoli del provvedimento ora firmato.
Tecnicamente sul fascicolo per abusi edilizi risultano al momento tre persone: Narciso Cova, 55enne, braccio destro del patron Scaramuzzino, in qualità di legale rappresentante delle committenti Filanda Srl, Federica Srl, Green Corner, tutte con sede in Albisola Superiore; Fabio Gennaro, 35enne, genovese, in qualità di direttore del cantiere; e Giancarlo Gennaro, genovese, 64 anni, legale rappresentante della ditta Gennaro Costruzioni Srl con sede a Genova.
Per tutti l'accusa è di aver eseguito opere in assenza del permesso di costruire e in violazione dei vincoli paesaggistici. In particolare di avere mutato la destinazione d'uso di otto sottotetti (lotti 5-12-13-27-28-29-30 e 31) progettati appunto come "locali di sgombero" ma realizzati come "civili abitazioni". Nei sopralluoghi, infatti, sono stati trovati impianti e finiture tipiche degli alloggi: bagni, cucine, impianti elettrici, aria condizionata, parquet e ovviamente i collegamenti con il piano sottostante con scale in muratura e dotazione di abbaini o terrazzi. Tutto, insomma, ma non locali di sgombero.
martedì 6 gennaio 2009
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